giovedì 22 ottobre 2009

posto fisso sì, ma come?(za-zà!)

Ammettiamo, per assurdo, che dietro i proclami di questa destra sciatta e sguaiata si celi, una volta tanto, un disegno (diverso, beninteso, da quello usuale di arricchire il Capo e procurargli l'impunità ab eterno), per il paese. anzi, per il Paese. ammettiamo, quindi, che le parole di Tremorti e B. non siano solo l'ennesimo spot messo in onda a reti unificate per raggranellare altro consenso e occupare anche temi e opinioni che spetterebbero ad un'opposizione di centrosinistra, momentaneamente (da un paio d'anni) chiusa per lavori in corso (e scusateci per il disagio arrecatovi).
ecco, mettiamo che le cose non stiano così. e proviamo a immaginare come possa essere fatto il POSTO DI LAVORO ipotizzato dal ministVo.
difficile che - dovendo essere diverso da quello attuale (diritti e tutele per i lavoratori a tempo indeterminato e zero tutele e zero o quasi diritti per i flessibili/precari) - il posto immaginato da Giulio possa assomigliare a quello che esisteva prima della riforma treu (zero flessibilità e molti diritti). e allora? ecco, io la intenderei come un posto a TEMPO INDETERMINATO PER TUTTI CON ABOLIZIONE DELLE FIGURE CONTRATTUALI PRECARIZZANTI (co.co.co. - a progetto - etc.), MA PRIVO DELLE TUTELE CHE IL NOSTRO ORDINAMENTO RISERVA AI LAVORATORI DIPENDENTI.
una sorta di modello all'americana.
ci verrebbe quindi chiesto di rinunciare non solo (e non tanto, aggiungo) all'art. 18 dello statuto dei lavoratori (il cui campo di applicazione, nel nostro paese fatto principalmente di piccolissime imprese, è poco più che infinitesimale), ma più che altro ci verrebbe chiesto di accettare un sistema in cui la possibilità di licenziare diviene libera e senza limitazioni, con una sostanziale abrogazione della legge 604/1966.
certo, perché la proposta possa essere appetibile, è necessaria però una contropartita. e quale migliore contropartita alla perdita dei diritti della promessa di uno stipendio più elevato (specie nel paese occidentale in cui il livello di retribuzione è il più basso di tutti)?
allora, ricapitolando: posto a tempo indeterminato per tutti (più che posto fisso), stipendi più alti ma libertà totale di licenziamento.
secondo voi è accettabile una proposta del genere?
lo chiedo senza infarcire la domanda di toni retorici. lo chiedo sinceramente.
mi piacerebbe se ne uscisse un dibattito.

4 commenti:

  1. forse anche la parola "meritocrazia" acquisterebbe così, finalmente, un significato.

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  2. brava. è esattamente così. lavori bene? ti pago tanto.
    però non so se basta questo per risolvere tutto o se è la via giusta per risolvere le cose...

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  3. No, non è accettabile. Oltrettutto non credo sia neanche all'orizzonte una proposta del genere. Più facile che dietro all'uscita di Tremonti ci sia una ulteriore spinta verso la destrutturazione dei contratti di lavoro. Cosi come dopo gli anatemi contro le banche sono seguiti Tremonti Bond e Scudo Fiscale.

    Un saluto

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  4. Non credo sia nè ipotizzabile nè accettabile.
    Purtroppo o per fortuna, la nostra società non pronta ad una riforma di tal genere.
    Il merito non sempre verrebbe premiato e il lavoratore sarebbe eccessivamente esposto, in periodi di crisi come questa, con un governo che non ha alcuna politica di sostegno i lavoratori verrebbero licenziati in massa..
    Insomma ci sarebbero troppe cosa da cambiare.

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